Una situazione difficile

È una situazione difficile per tutti. Per i malati (tutti i malati), per i medici e tutto il personale che li cura, per i parenti di chi soffre o di chi non ce la fa, per i bambini, per gli anziani, per i genitori, per i single, per chi non lavora e non guadagna, per chi è in cassa integrazione, per chi aiuta gli altri e sta lavorando anche troppo, per chi è immunodepresso, per chi soffre a stare chiuso in casa, per le forze dell’ordine, per chi governa, per chi ha problemi di ogni sorta. E per tante altre persone, che sarebbe impossibile citare, perché ognuno ha i propri problemi e deve affrontare la situazione come meglio può. Ognuno facendo i conti con i propri sentimenti, con la paura, la rabbia, il dolore… Ognuno è chiamato a dare il meglio di sé. Nel piccolo come nel grande. Per queste serve rispetto, comprensione, buon cuore e intelligenza. E collaborazione. Pur nell’emergenza, bisogna continuare a sperare, a lavorare su se stessi e per un mondo migliore, imparando da ogni esperienza e cercando di trarne il meglio. Senza diventare ciechi e sordi al dolore degli altri, ma anche senza dimenticare i diritti umani. Il diritto di pensare, di parlare, il diritto alla libertà. Rispettare le restrizioni per il bene di tutti e comportarsi in maniera responsabile è, non solo un obbligo, ma anche un atto di coscienza.Ma viviamo in una Repubblica democratica che, con tutti i suoi difetti, ha una Costituzione di tutto rispetto e, se si verificano ingiustizie o atti incostituzionali, vanno segnalati così come i diritti vanno difesi. Questa non è una dittatura. È un’emergenza sanitaria. E come tale va trattata e rispettata. Limitare le uscite, mantenere le distanze, usare precauzioni, lavorare in maniera sicura e protetta, eccetera, sono tutte misure sensate in risposta a un’emergenza sanitaria. Ma gli “abusi” no. Possono anche non essere intenzionali (cosa che spero), possono essere frutto di confusione, ignoranza, errori di valutazione o di interpretazione, e proprio per questo è importante collaborare.Insieme. Con buon senso, rispetto e amore.Questo è il semplice pensiero che sento di condividere, con l’augurio che se ne esca presto e con rinnovata forza, energia e solidarietà.Samantha Fumagalli

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