1° Agosto, Luna Piena in Acquario

Il 1° agosto 2023, la Luna piena in Acquario, opposta al Sole, sprigiona l’impulso a sollevarsi al di sopra della mentalità comune per individualizzare le forze dello Spirito.

È il momento del raccolto, di portare alla luce la propria vera essenza e affermare la propria volontà. Ma è anche una Luna che si prepara a calare e quindi porta a rivolgere lo sguardo all’indietro per esaminare le proprie emozioni, le speranze e le paure, l’imperturbabilità e la rabbia, oltre alle dinamiche sociali e relazionali (sempre in vista del traguardo da raggiungere).
È una Luna che invita a spezzare l’abitudine di compiacere il prossimo per essere amati e accettati o per semplice quieto vivere, e che stimola al contrario a scegliere di seguire le proprie vere inclinazioni.

Questa spinta si configura in un quadro astrale in cui Saturno in Pesci chiede di mettere ordine nel caos, di comprendere le leggi spirituali per tradurle in pratica, mentre Mercurio in Vergine, posto tra Venere e Marte, preme affinché i desideri, relativi al proprio benessere, sfocino in decisioni volontarie e attive sotto il coordinamento dal pensiero e non in modalità puramente istintiva.

In questa prima fase, l’opposizione al Sole obbliga a non occuparsi troppo della propria personalità pubblica, nonostante questa possa godere di un momento di intensa creatività (Sole in Leone), ma il 16 agosto la Luna Nuova in Leone sarà congiunta al Sole e porterà in emersione una nuova personalità, più originale, soddisfacente e fedele a se stessa.

La spinta di questa Luna piena è forte, a tratti dirompente, ma se opportunamente cavalcata può dimostrarsi molto positiva. Ciò nonostante, nella giornata del 1° agosto, consiglio di non lanciarsi in imprese rischiose, di non prendere decisioni irrevocabili sull’onda di un potenziale entusiasmo, di non sottoporsi a operazioni. L’influsso di questa Luna, infatti, va prima accolto interiormente e poi messo a frutto nelle due settimane successive, così da coronare un buon risultato con la Luna nuova del 16 agosto.

Buon Agosto!

Perché tanta cattiveria?

Dilaga la cattiveria tra gli esseri umani e forse la risposta è nell’etimologia stessa della parola:

cattiveria – cattività – prigionia.

Un uomo prigioniero non è felice, soffre e diventa cattivo.

La soluzione?

Semplice, invece di scaricare la propria frustrazione sugli altri, sprecando un sacco di energie, si può usare quelle stesse energie per LIBERARSI dalle proprie.

Sul crepuscolo della civiltà e sull’Età dell’Acquario

Le epoche oscure ci sono sempre state, età durante le quali la civiltà sembra sparire, inghiottita nelle voragini del nulla. Ma non è così, la civiltà resta un elemento presente, può essere soltanto in germe, può venire conservata nelle grotte o tramandata oralmente, ma la fiamma della civiltà non muore mai e nessuna generazione deve poi ripartire da zero.
Il degrado dell’élite può segnare il declino di una civiltà e le rivoluzioni possono distruggerne la superficie, ma la civiltà, intesa come complesso di culture spontanee, tradizioni, valori associativi e principi organizzati della collettività, non si spegne mai e trova il modo per passare di mano in mano, verso le generazioni future, per rinascere e rinnovarsi.
Così, per esempio, è stato per la Russia, apparentemente spazzata via e, in poco tempo, risorta sotto gli occhi stupiti del mondo occidentale.
Le stelle continuano a brillare nei creativi che hanno appreso il segreto della compartecipazione, la civiltà continua a vivere nella sua essenza al pari di un firmamento. Essa opera attraverso la visione di quegli individui che sono sufficientemente puri e forti da portare la torcia fiammeggiante della civiltà.
È così che entreremo nell’Età dell’Acquario.

Da Il Veritiero

Il pericolo del cretinismo scientifico

di Matteo Martini

Scriveva Gomez-Davila, filosofo e aforista colombiano, che la scienza inganna in tre modi:

trasformando le sue proposizioni in norme, divulgando i suoi risultati più che i suoi metodi, tacendo le sue limitazioni epistemologiche[1].

Dunque muoviamo da questo punto: la scienza non solo veicola contenuti e di conseguenza contribuisce a costruire una visione del mondo, essa può anche creare inganni, illusioni o “errori prospettici”. Sembra difficile per l’uomo medio arrivare a digerire una tale affermazione: il risultato di una teoria scientifica è presentato all’uomo della strada, e percepito, come verità assodata e di conseguenza incontrovertibile. Una teoria o un’affermazione scientifica è vera in quanto scientifica.

In realtà questo è già il primo punto di errore: errore per distorsione. Infatti la scienza moderna, nata nel XVII secolo, è soprattutto metodo: ciò che la caratterizza è il suo metodo, non i suoi contenuti.

… (continua su https://asclepiosalus.wordpress.com/2023/02/01/il-pericolo-del-cretinismo-scientifico/

Forse qualcuno si è accorto che…

Questa notte, a partire dall’una, la Luna in Vergine è entrata in opposizione precisa a Saturno in Pesci. È un passaggio molto veloce, che già verso le 7 del mattino inizia a scemare insieme al suo effetto, ma è un vis-à-vis interessante tra Anima e Corpo. Tra un’anima che cerca di perfezionare se stessa e un corpo disposto al cambiamento. Ma resta pur sempre un’opposizione, quindi l’attrito appare duro, a meno di percorrere la strada che che unisce le due dialettiche: raggiungere l’armonia interiore e la verità per rendere il corpo accessibile alla trasformazione e al divenire.

Potrebbe rappresentare, per alcuni, una positiva rinascita.

Buona giornata!

Simbolo di pace?

Il simbolo della pace, disegnato da Gerald Holtom nel 1958 (immagine 1) divenne famoso con la campagna per il disarmo nucleare e poi venne assunto come emblema dell’antimilitarismo e quindi della pace.

L’autore disse, inizialmente, di essersi ispirato all’alfabeto nautico, usando le lettere N e D: Nuclear Disarmament (immagine 2), ma in seguito lo definì come la rappresentazione di un individuo disperato con le mani allargate verso il basso come il contadino di Goya davanti al plotone d’esecuzione, che peraltro non ha affatto le braccia rivolte in basso (immagine El tres de mayo de 1808 en Madrid – Francisco Goya).

Curiosamente Gerald Holtom si rifiutò di registrare il marchio. Dico curiosamente perché questo simbolo, in realtà, è molto più antico del 1958 e appartiene all’alfabeto runico delle antiche popolazioni nordiche.

La differenza sostanziale è l’orientamento.

La runa Algiz o Eolh o Elhaz (immagine 3) è orientata verso l’alto e rappresenta le braccia aperte verso il cielo, l’uomo in preghiera, il sacerdote che si unisce al divino e accetta la responsabilità della propria vita.

È anche simbolo dell’alce, le cui corna simboleggiano la rinascita ciclica, la fecondità e l’abbondanza.

Questa runa è un simbolo benefico e positivo, che indica l’apertura verso la dimensione spirituale dell’esistenza, la difesa di ciò che si ama, la protezione dai nemici, il potere magico. È anche simbolo del sacrificio di sé come forma evolutiva e spiritualizzante, tanto che evoca il sacrificio di Odino appeso all’albero cosmico che “sacrifica se stesso a se stesso”.

Capovolta, ovviamente, inverte il suo significato e ci parla di materialismo, di caos interiore ed esteriore, di debolezza, di vulnerabilità, di mancanza di protezione, di sconfitta.

In ultima analisi, Algiz capovolta rappresenta colui che viene sacrificato per gli interessi altrui.

Prima di far proprio un simbolo, riflettete.