Da Calligaris alla Dermoriflessologia

Giuseppe Calligaris è stato l’uomo che ha sollevato il fitto velo che celava le rappresentazioni fisiche dello spirito e dalle percezioni sensoriali dell’anima. Egli ha scoperto nella pelle dell’uomo l’organo di confine tra il corpo fisico e i corpi sottili, tra il mondo materiale e i mondi metafisici. E la pelle gli ha confidato molti segreti, consentendogli di individuare su di essa particolarissimi canali energetici utili per la cura dell’uomo e per la scoperta delle sue facoltà latenti.
Calligaris, grazie alla sua intuizione e a un’incredibile dedizione, ha dato origine a una conoscenza stupenda, che merita di proseguire. Conoscenza che finalmente ha trovato nella Dermoriflessologia® (Gandini – Fumagalli) la giusta strada per allargare i propri orizzonti.

È per inquadrare più precisamente le circostanze nelle quali le principali scoperte sono state fatte che abbiamo ritenuto fondamentale riprendere, anche se sommariamente, la biografia di quest’uomo straordinario, soffermandoci in modo particolare sulle tappe che hanno segnato i punti cruciali lungo il tracciato del percorso di conoscenza.

Nato nel 1876 a Forni di Sotto, in provincia di Udine, Calligaris era figlio del medico condotto della zona.
Più per vocazione che per rispettare una tradizione familiare, decise di seguire le orme paterne. Infatti, già la lettura del suo primissimo lavoro, la tesi di laurea intitolata Il Pensiero che Guarisce, ci può chiarire quanto la sua mente fosse aperta e il suo pensiero proiettato verso la ricerca di una conoscenza ben più vasta del patrimonio della medicina scientifica dell’epoca.
Egli cercò di comprendere quello che nemmeno oggi la scienza medica sa spiegare; vide ciò che ancora oggi in pochi riescono a vedere.
Era il 1901 quando espresse la convinzione dell’esistenza di uno strettissimo collegamento tra corpo e psiche. I dati esposti nella tesi Il Pensiero che Guarisce provenivano dagli scritti di numerosi autori della fine del XIX secolo, ma l’analisi si rivela comunque supportata da convinzioni personali e la ricerca, ampia e ben strutturata, permette di prevedere un futuro brillante nel campo della ricerca, per il giovane laureando.
In effetti, non appena portati a termine gli studi, il giovane medico venne chiamato a Roma dal già noto professor Mingazzini per ricoprire la carica di assistente universitario.
Docente dal 1903, poi segretario del Congresso nazionale della Società di Neurologia, in seguito autore di numerosi articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche, Calligaris riuscì ad aprire, con l’aiuto del padre, una clinica in provincia di Udine.
Intanto, però, la Grande Guerra si avvicinava e con essa la chiamata alle armi.
Dall’esperienza vissuta come medico militare nacque il primo libro, un diario analitico contenente una rassegna di esperienze belliche vissute da un uomo poco propenso ad accettare passivamente i traumi che il conflitto provocava. Mentre la guerra proseguiva, un’altra tragedia colpì Calligaris: gli austriaci, nella loro avanzata, occuparono la Clinica e la vuotarono di tutti gli scritti che raccoglievano i dati ricavati durante il primo decennio di lavoro. Calligaris, addolorato, ma non prostrato riprese con maggior vigore il lavoro.
L’unico risultato positivo, esaminando la situazione dal nostro punto di vista di posteri, consiste nella sopravvivenza della materia nei Paesi di lingua tedesca che ancora oggi conoscono il nome del nostro connazionale e ne portano avanti alcune teorie.
Il periodo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale fu estremamente produttivo per gli studi, infatti verso la metà degli anni Venti, partendo da un tema affidatogli come argomento di ricerca dall’Istituto di Neurologia dell’Università di Roma, Calligaris approdò a una delle più stupefacenti scoperte sull’essere umano.
Il problema, che reclamava una soluzione, consisteva nel trovare la correlazione tra la presenza di zone del corpo dotate di minore o maggiore sensibilità cutanea rispetto alla norma, e i danni alla corteccia cerebrale conseguenti a traumi o malattie. Non essendo evidente alcun collegamento neurologico diretto tra le parti interessate, la medicina ufficiale chiedeva di rintracciare il nesso logico tra cause ed effetti. La risposta, forse, non fu precisamente chiarificatrice per la questione in oggetto, ma i risultati vennero giudicati talmente importanti da condurre l’Autore a presentare una relazione nell’ambito di un Congresso nazionale.
Il testo Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1928, riporta tutti i risultati che precedentemente erano stati enunciati in congresso e rappresenta il punto d’inizio di una letteratura sconvolgente per i suoi contenuti innovativi.
In questo testo l’Autore annunciava in modo definitivo e perentorio di aver individuato una struttura reticolare, presente sul corpo dell’uomo, in grado di fornire, tramite una semplice procedura di esame, indicazioni precise e ripetibili sullo stato psicologico e fisiologico. Aveva tracciato la mappa completa di tali linee (che possiamo definire senza dubbio energetiche) e aveva definito le basilari corrispondenze psicosomatiche.
La relazione presentata parla della connessione tra cute, organi interni e sentimenti (quest’ultima denominazione è assegnata alle espressioni dello spirito), collegamento che si era rivelato percorribile in ogni direzione.
Da buon neurologo, ma soprattutto da ricercatore, Calligaris fornì un’ampia documentazione ricavata dagli esperimenti effettuati, per stilare una casistica dettagliata e verificabile. L’entusiasmo della ricerca e la meticolosità nella conduzione degli esperimenti rendevano assai interessanti i risultati, i quali purtroppo non erano corredati dalle procedure di trasferimento nella pratica delle teorie esposte, se non in casi sporadici.
Ben conscio di questa parzialità, lo studioso, oltre a difendersi dagli attacchi degli scettici (argomento che sarà costantemente presente nei suoi libri) sollecitava l’intervento di specialisti che portassero avanti la sperimentazione e che trovassero la conferma o la smentita alle sue scoperte. Purtroppo la richiesta di collaborazione non ebbe alcun seguito pratico, bensì sfociò in un clima di quasi assoluto scetticismo che provocò l’inizio del processo di emarginazione di Calligaris.
A breve distanza seguì la pubblicazione del secondo libro Le Catene Lineari Secondarie del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1930, altro caposaldo, che definisce con estrema lucidità gli aspetti significativi nascosti all’interno delle bande cutanee, cioè aree più ampie nelle quali sono contenute le linee primarie protagoniste del libro del ‘28.
Altri due anni e nel 1932 venne stampato il testo in tre volumi intitolato La Fabbrica dei Sentimenti, terza e ultima opera fondata principalmente sul basilare reticolo energetico (costituito dall’insieme delle catene lineari). In realtà in questi tre volumi fanno la loro apparizione, per la prima volta, altre zone cutanee significative, denominate placche, che rappresentano un ulteriore balzo in avanti nella conoscenza dell’essere umano. Esse sono, infatti, collegate a doti superiori dell’uomo.
La ricerca proseguì diramandosi all’interno di molti campi scientifici fino alla scomparsa dello scienziato nel 1944.
Dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, per l’ultima e definitiva volta, la quasi totalità dei manoscritti di Calligaris fu sottratta al suo Paese natale per seguire Oltreoceano l’esercito statunitense.
Anche negli Usa vennero portate avanti alcune sue ricerche.
Prima di quest’ultima “beffa postuma”, la maggior parte delle copie dei libri stampati era già stata distrutta. Soltanto l’esistenza di qualche collezione privata ha permesso di salvaguardare, in lingua italiana, il patrimonio delle scoperte di Calligaris. Proprio dai privati, negli anni della Guerra Fredda, i sovietici hanno attinto per documentarsi e proseguire a loro volta le ricerche, senza lasciare apparente traccia a proposito dei risultati ottenuti.
Ed è ancora grazie a qualche biblioteca privata che sono emersi i libri che hanno permesso di riprendere le ricerche in Italia così che, in anni più recenti, altri connazionali hanno potuto parlare degli straordinari risultati inerenti le scoperte del grande scienziato.

Per decenni si è trattato di episodi sporadici, ma dal 1995 che le scoperte di Calligaris vengono a tutti gli effetti rimesse sul banco di prova da un piccolissimo gruppo di intrepidi, di cui siamo orgogliosi di essere fondatori e promotori.
Da quel giorno gli studi si sono sviluppati fino ad approdare all’odierna Dermoriflessologia®, una disciplina olistica per il riequilibrio psicofisico e l’incremento delle facoltà latenti, che usa la pelle come specchio dell’anima e del corpo.

La Storia

Quasi mai l’umanità, per andare da A a B, percorre la strada dritta. Di solito incontra bivi, deve scegliere, affronta salite e discese in un percorso tortuoso e quasi mai le cose sono come appaiono.

Ciò che sembra sbagliato, a volte, fa avanzare.
Ciò che sembra giusto, a volte, fa retrocedere.
A volte, accade il contrario.
Altre volte ancora, tentativi scoordinati portano all’affiorare di idee, proposte, soluzioni e novità positive.

Criticare tutto a prescindere è, a mio avviso, maldestro, anche se spesso ci si azzecca, perché la strada è lastricata di errori.

Scegliere è avveduto, perché è l’unica arte che abbiamo.

Saggio sarà, poi, vedere con mente aperta e cuore cristallino.

Evoluzione o involuzione?

Per evolvere e svilupparsi verso una condizione migliore l’umanità deve mirare a obiettivi elevati, nobili di cuore e di pensiero.

Da decenni assistiamo, invece, allo scempio del pensiero dominante che “se gli altri fanno schifo, possiamo farlo anche noi e forse facciamo un po’ meno schifo”.
Lo abbiamo sentito dai politici corrotti e che rubavano (“lo fanno tutti”) fino ad arrivare, oggi, dove la guerra della Russia in Ucraina fa schifo, quindi le guerre dell’occidente fanno un po’ meno schifo, le oligarchie orientali fanno paura, quindi quelle occidentali la fanno un po’ meno, l’espansione dell’oriente verso l’occidente è deprecabile, quindi l’occidente che vuole inglobare l’oriente non è così male…

Inviterei a uscire da questo pensiero involutivo e distruttivo: non è questa l’unica realtà.

Si può fare di meglio.
Bisogna voler fare di meglio!

Sistema geocentrico e sistema eliocentrico

Il sistema geocentrico è un modello astronomico che pone la Terra al centro dell’Universo, con gli altri corpi celesti che ruoterebbero attorno a essa.

Ci viene raccontato (e fatto studiare) che questo fosse il modello delle civiltà antiche, ma la realtà è ben diversa.

Ci sono, infatti, documenti che attestano come già nella prima metà del III secolo a.C. Aristarco di Samo avesse elaborato un primo modello del sistema eliocentrico, rifacendosi a precedenti ancora studi dell’età pre-classica e di Ermete Trismegisto.

La stessa astrologia, che anticamente era anche astronomia, è fondata su un sistema eliocentrico fin dagli albori

La teoria eliocentrica fu dunque scartata per circa due millenni, in favore di quella geocentrica, e venne infine riconosciuta dopo il 1600-1700 con molta difficoltà, viste le numerose “polemiche” subite a questo proposito da Niccolò Copernico (1473-1543), Galileo Galilei (1564-1642) e Giovanni Keplero (1571-1630).

Il sistema copernicano, già “vecchio” di quasi duemila anni, richiese un lungo secolo di contrasti, prima che la “nuova fisica” e la religione fossero capaci di accettarlo, grazie anche ai successivi studi di Isaac Newton (1687) e, ancora dopo, nel 1750, di Alexis Clairault.

Fu nel 1757 che la Congregazione dell’Indice ritirò il decreto che vietava tutti i libri che insegnavano il movimento della Terra (anche se il Dialogo di Galileo e un paio di altri libri continuavano a essere esplicitamente inclusi) e soltanto nel 1820 la Congregazione del Sant’Uffizio decretò il permesso di trattare il movimento della Terra come un dato di fatto, rimuovendo ogni ostacolo per i cattolici.

Secondo l’ipotesi di Aristarco di Samo (III sec. a. C.) erano i pianeti a compiere le loro rivoluzioni intorno al Sole (eliocentrismo) e non intorno alla Terra (geocentrismo), modello ripreso anche da Plutarco e Simplicio e citato nel mito della caverna di Plutone, che poneva il Sole al centro, simbolo del Principio in Ermete Trismegisto.

Il modello di Aristarco coincide poi con quello proposto da Copernico 18 secoli dopo.

La scienza moderna ha quindi ripreso un discorso rimasto misteriosamente in sospeso per millenni?

Con quale presunzione ci chiede, oggi, fede cieca?

Con quale presunzione etichetta l’astrologia come stupida superstizione?

Accademia di Dermoriflessologia 2022-23

Sono APERTE le ISCRIZIONI
per l’ANNO ACCADEMICO DI DERMORIFLESSOLOGIA 2022-23

Accademia di Dermoriflessologia 2022-23 a Boffalora d’Adda (Lo)

Docente: Flavio Gandini (ideatore della Dermoriflessologia®)

Per informazioni:
formazione@dermoriflessologia.it – vega@vega2000.it
Tel: 335/7065167 (Flavio)

La Dermoriflessologia è una disciplina olistica dedicata al benessere psicofisico e all’evoluzione spirituale, che unisce antiche conoscenze esoteriche con le scoperte dello scienziato italiano Giuseppe Calligaris. Si avvale di una tecnica riflessologica che interagisce con l’energia psicofisica attraverso semplici stimolazioni cutanee.

La Dermoriflessologia si basa sulla capacità del corpo di conservare memoria del proprio vissuto e su quella della pelle di essere uno specchio fedele di corpo e anima. Emozioni e pensieri influenzano lo stato fisico, le condizioni fisiche influenzano pensieri ed emozioni. Questa relazione si riflette sulla pelle, dove possiamo individuare i flussi energetici e le memorie cristallizzate nel corpo.

La Dermoriflessologia consente di:

✔ rilevare le condizioni psicofisiche;

✔ inviare segnali a corpo e psiche per indurre risposte di auto-guarigione;

✔ portare alla luce la vera personalità;

✔ promuovere la risoluzione dei traumi e la liberazione dai condizionamenti derivati da episodi stressanti o dolorosi;

✔ stimolare sentimenti positivi;

✔ amplificare e pilotare l’attività onirica;

✔ risvegliare le facoltà superiori.

Il programma didattico prevede 8 week-end più gli esami:

La costituzione energetica (2 week-end)
10-11/9/2022 (in presenza) – 15-16/10/2022 (online)

La costituzione quadripartita dell’uomo, le 10 Linee Primarie, che analizzano i flussi d’energia e di memoria, svelando i meccanismi delle corrispondenze psicosomatiche.

La simbologia emotiva (1 week-end)
19-20-/11/2021 (online)

Le immagini simboliche che offrono la possibilità di dialogare con l’inconscio.

Il Codice Psicosomatico (2 week-end)
7-8/1/2023 (online) – 15-16/4/2023 (in presenza)

Le 96 Linee Secondarie e le Placche cutanee mostrano e riequilibrano i sentimenti specifici.

Il Potere dei Sogni (1 week-end)
11-12/2/2023 (online)

Le Placche oniriche trasformano i sogni in alleati. Si polarizzano, ricordano e interpretano.

Riflessologia della Memoria (1 week-end)
13-14/5/2023 (in presenza)

Le Placche delle Età e L’albero degli Eroi attivano il contatto con il Tempo e il Luogo, la Dinamica del Ricordo promuove l’elaborazione del vissuto emozionale.

Sperimentazione, pratica, esami (1 week-end)
17-16/6/2023 (in presenza)

Laboratorio e approfondimenti.

Sede: Associazione Vega, via Pietro Nenni 28/4, Boffalora d’Adda (LO)

PRENOTAZIONI ENTRO IL 31 AGOSTO 2023

Associazione Vega: 335 7065167 (pomeriggio)
Email: formazione@dermoriflessologia.it – info@vega2000.it

La fine di un mondo e l’inizio di uno nuovo

“QUELLO CHE IL BRUCO CHIAMA FINE DEL MONDO,
IL RESTO DEL MONDO LO CHIAMA FARFALLA”
Lao Tzu

Gli ultimi anni hanno messo in luce una realtà che non incontra il favore di tutti, una realtà dove un “sistema organizzato” sta manovrando pesantemente per attuare cambiamenti sociali, culturali, economici, politici e tecnologici, che coinvolgono la vita di tutti i cittadini.
Alcuni individui erano già abbastanza preparati a questa “fine di un mondo”, perché avevano creato una propria vita fuori dal “sistema” e hanno, pertanto, potuto rispondere velocemente sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista pratico.
Altri, invece, sono stati travolti dagli eventi e da una serie di emozioni molto forti che li hanno costretti a decidere se aderire alla guida del “sistema” oppure resistere.

Chi ha scelto di resistere, lo ha fatto per rivendicare la propria libertà, l’autodeterminazione, la volontà di vivere secondo principi umani e spirituali al posto che secondo criteri disumani e tecnocratici. Molti di questi individui, non preparati a questa “fine di un mondo”, si sono trovati allo sbando.

I problemi emersi sono molti e diversi: la famiglia, il lavoro, i figli, le relazioni…
Qualcuno ha perso il lavoro oppure, pur conservandolo tra mille peripezie, oggi vorrebbe cambiarlo, perché non lo sente più adatto a sé e perché si sente esposto ai ricatti del potere.
Alcuni hanno intrapreso tentativi di strade alternative per l’educazione del figli.
Moltissimi non si riconoscono più nella società, si guardano attorno e si sentono alieni in una terra straniera e ostile.

La realtà, però, è più rosea di quel che sembra. Ogni “fine di un mondo” prepara l’inizio di un mondo nuovo. Sta a chi ha scelto di resistere il compito di creare la nuova realtà sulla base di principi di umanità e spiritualità. Per chi vuole e accetta di cogliere questa occasione, si apre una splendida avventura.

La domanda che molti si fanno, a questo punto, è: costruire dentro al “sistema” o fuori dal “sistema”?
Bene, siamo sinceri, operare all’interno del sistema è una scelta fallimentare. Il sistema è organizzato da tempo immemore, è esperto nel proprio gioco, ha strumenti pressoché infiniti e, cosa ancor più importante, ha deciso sia gioco sia il territorio sia le regole.
In una parola: questa è la loro guerra.

Davvero vogliamo sprecare il nostro tempo in una guerra che non ci appartiene?
Non sarebbe più saggio (e anche più divertente) creare qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi, liberi da un’ingerenza che ci farebbe soltanto disperdere energie?
Per chi lo vuole, la “fine del mondo” è già stata, ora si tratta di diventare farfalla!

Gli strumenti, psicologici e pratici, ci sono.
Ne parleremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane…

Ascoltare

“Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.”
Ernest Hemingway

È vero! Mi chiedo spesso come possa mancare la curiosità di conoscere persone, luoghi, cose nuove; eppure sono molti quelli che si accontentano delle loro quattro mura, mentali e fisiche. Non ascoltano, neanche quando fanno domande, come se le risposte fossero già scritte nella loro testa, e restano lì, imprigionati in un piccolo mondo, perdendosi la meraviglia della scoperta.

E invece il mondo è talmente vario, che una sola vita non basta ad abbracciarlo tutto.

Mi affascinano gli individui, con le loro storie, i loro perché, i punti di vista, le conoscenze e le scelte di vita. Mi affascinano le città, le architetture, le case, l’urbanistica, specchio di un’umanità ricca di tradizioni e cultura. Mi affascina la natura, con le sue infinite manifestazioni e la sua infinita saggezza. Mi affascinano gli animali, con la loro immensa ricchezza.

Guardare, toccare, ascoltare, annusare il mondo e gustare la vita in tutte le sue sfumature… questo è esistere…

Buona giornata!

Samantha Fumagalli

Sei vie

“Dove regna grande odio, è il vincolo della rinascita infernale;
dove regna grande avarizia, è il vincolo dei Mani (preta);
dove regna grande stupidità, è il vincolo dei bruti;
dove regna grande passione, è il vincolo della nascita umana;
dove regna grande invidia, è il vincolo dei titani (asura);
dove regna grande orgoglio, è il vincolo degli Dèi.

Questi sono i sei avvincenti legami della non-liberazione.

Avere una grande fede, è una via alla Liberazione;
avere fiducia in Maestri provati, è una via alla Liberazione;
consacrarsi a un puro voto, è una via alla Liberazione;
andare per montagne selvagge, è una via alla Liberazione;
vivere in solitudine, è una via alla Liberazione;
praticare l’azione magica, è una via alla Liberazione.

Queste sono le sei vie della Liberazione conseguita con vari mezzi.”

Milarepa

Luna piena in Capricorno

13 luglio 2022

È una Luna di terra, dura, ma che offre risvolti interessanti, ricevendo gli influssi dei due pianeti governatori del segno: Saturno e Urano.
Saturno conferisce logica alle intuizioni lunari. Urano dona uno spiccato senso dell’opportunismo.

Possiamo usare questo momento per decifrare proficuamente i segnali che arrivano dalla nostra sensibilità animica e cogliere al volo qualche buona occasione.

È anche un buon momento per fare pulizia di ciò che non serve più e per affinare gli strumenti di autodifesa in un’ottica di sviluppo futuro, stando attenti, però, a non chiudersi troppo nel proprio guscio e a non inaridirsi nei confronti delle semplici emozioni del quotidiano.

Per quelli impegnati in un’impresa ardita sarà l’occasione per picchi esplosivi di emozione, per uno slancio lunare-marziale molto speciale.

Buona luna piena!