Una comunità della società

di Giorgio Agamben

17 settembre 2021

L’Italia, come laboratorio politico dell’Occidente, in cui si elaborano in anticipo nella loro forma estrema le strategie dei poteri dominanti, è oggi un paese umanamente e politicamente in sfacelo, in cui una tirannide senza scrupoli e decisa a tutto si è alleata con una massa in preda a un terrore pseudoreligioso, pronta a sacrificare non soltanto quelle che si chiamavano un tempo libertà costituzionali, ma persino ogni calore nelle relazioni umane. Credere infatti che il greenpass significhi il ritorno alla normalità è davvero ingenuo. Così come si impone già un terzo vaccino, se ne imporranno dei nuovi e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E A FARNE LE SPESE SARANNO IN PRIMIS PROPRIO COLORO CHE HANNO INCAUTAMENTE OBBEDITO.
In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione.

Un luogo meraviglioso

DA QUANDO IL MONDO HA SMESSO DI ESSERE UN LUOGO MISTERIOSO E MERAVIGLIOSO PER DIVENTARE UN PROBLEMA DA RISOLVERE?

E perché l’umanità ha perso la poesia della vita, il senso del magico e del bello?

Ormai la pioggia non è più semplicemente pioggia. È sempre “troppo pioggia” o “troppo poco pioggia”, è diluvio, alluvione, siccità…

Il sole non è più semplicemente sole. È sempre “troppo sole” o “troppo poco sole”, è calura che uccide, è riscaldamento globale, è un pericolo…

E così le stagioni, il mare, la montagna, il vento, la notte, il cibo, le relazioni, il lavoro… tutto.

Tutto è sempre “troppo” o troppo poco”.
Tutto è sempre “sbagliato”.

Tutto è visto come un problema, un guaio, un pericolo.
Tutto scatena ansia, panico e terrore.
Tutto esige una soluzione, un rimedio, un controllo.

Persino la vita e la morte sono diventati incubi. Problemi da risolvere. Situazioni da controllare. Tutto sembra diventato “sbagliato”.

Eppure, l’unica cosa davvero sbagliata è questo modo di guardare alla vita, questo modo di fare esperienza del mondo.

Quando l’umanità, o almeno una parte di essa, se ne renderà conto, e comprenderà, inizierà finalmente una nuova era.
Una nuova era piena di poesia, di bellezza, di meraviglia, di amore.

Ho fiducia in quella parte di Umanità!

Samantha Fumagalli

L’insegnamento della Bilancia

Piove.

L’estate ci saluta con un temporale gentile e lascia il posto all’autunno.
Entriamo, così, nel segno della Bilancia.

Più che parlare delle persone nate in questo segno, mi piacerebbe raccontare ciò che questo periodo dell’anno, retto appunto dal segno della Bilancia, suggerisce a tutti noi, senza eccezione, se soltanto volessimo prestare l’orecchio ai suoi sussurri…

Cogliere l’effimera essenza dei questo momento è la chiave per capire i compiti che ci suggerisce la Bilancia: accettare, comprendere, scegliere.

ACCETTARE la coesistenza di luce e ombra.

COMPRENDERE la necessità di due forze antagoniste e complementari.

IMPARARE a scegliere.

Esperienze e conquiste che tutti noi dobbiamo compiere, e attraverso le quali la Bilancia ci guida con la sua saggezza.

Nel cerchio dello Zodiaco, questo è il primo segno che deve confrontarsi con l’arrivo dell’oscurità e con la dimensione degli altri.
Con l’arrivo della stagione autunnale, si crea un primo contatto con le tenebre e le domande sorgono spontanee: perché? A cosa servono? E come comportarsi di conseguenza?
La Bilancia oscilla…
Se esistono luce e tenebre, vuol dire che c’è alternanza e quindi polarità.
Esisto io, ma anche l’altro.
Esiste il chiaro, ma anche lo scuro.
Esiste l’espansione, ma anche la contrazione.
E, se esistono due opzioni, esiste anche la possibilità di scelta.
Elementare, no?
Il motto della Bilancia è proprio questo: “io scelgo”.
Ma la scelta implica l’elemento del dubbio e quindi non è più tempo per dividere istintivamente il mondo in bene o male, amico o nemico. Adesso è necessario capire le motivazioni di entrambi, per valutare e scegliere consapevolmente.

La dialettica tra i segni nasce proprio qui: nella prima opposizione dello Zodiaco, tra Ariete e Bilancia.
Tra la folgorante ascesa arietina verso l’estate e l’implacabile discesa bilancina verso l’inverno.
Tra la rovente esaltazione del Sole e la fredda esaltazione di Saturno.
Tra il trionfo della vitalità e il dominio dell’intelligenza.
Un’intelligenza che non ha nulla a che vedere con la velocità, la versatilità e la curiosità mercuriale, bensì si incentra sulla ragione saturnina.
In questa stagione, non si può più dare nulla per scontato e non si possono accettare affermazioni indiscutibili.
Per capire l’antagonismo dei cicli della creazione, occorre la Ragione. Attenzione, però, non sti parlando della sterile razionalità, ma della Ragione, puro elemento di carattere spirituale.

Occorre, dunque, sondare le dinamiche del Creato, entrare nel mondo degli “altri” e ascoltarne le ragioni, prima di poter esprimere un giudizio.
La Bilancia, ci insegna a soppesare per comprendere e, soltanto in un secondo tempo, decidere.
Per sopravvivere all’inverno, bisogna saper scegliere. Scegliere con chi unire le forze, scegliere quali semi tenere e quali scartare per le prossime stagioni, scegliere cosa dovrà vivere e cosa morire.
A tale scopo, la Bilancia eredita i criteri utilitaristici della Vergine e li espande a un livello superiore, aggiungendo criteri estetici. Il modello della Vergine prevede la conservazione dell’utile, affinché il corpo sopravviva, il modello della Bilancia contempla anche la conservazione del bello, affinché l’Anima e la Speranza abbiano nutrimento.
La Vergine ci mostra la strada verso il perfezionamento, la Bilancia verso l’equilibrio.

E infatti, in questi giorni, la forza vitale cede il passo a considerazioni più pacate. Come primo elemento, vediamo sorgere il dubbio, senza il quale non potrebbe nascere il desiderio di ascoltare le argomentazioni delle parti in causa.In un secondo momento, si fa largo la valutazione dei pro e dei contro, per giungere poi all’elaborazione di principi etici e al rispetto di diritti di equità per tutti.

Equilibrio, armonia e riconciliazione degli opposti sono le parole chiave di questa fase, in cui bisogna COMPRENDERE profondamente che non c’è luce senza tenebra e non c’é tenebra senza luce.

La Bilancia ci invita, così, ad accogliere in noi la legge della creazione, perché questa è la vita e non ha senso ribellarsi. La sfida è riuscire nell’intento con mente e cuore sereni. Perché, ammettiamolo, non è facile mantenere la calma, mentre i piatti della bilancia ondeggiano sotto il peso di due forze alterne.

Ecco allora presentarsi l’importante trasformazione della coscienza a cui questo periodo, posto sotto l’egida della Bilancia, ci instrada: il raggiungimento di un’intoccabile armonia interiore.
Mentre impariamo che luce e buio, gioia e tristezza, caldo e freddo, si alternano naturalmente, comprendiamo anche che il punto d’arrivo è raggiungere la calma, l’accettazione serena.

Più facile a dirsi che a farsi, mi direte… 😄
Eppure la Bilancia ci mostra che TOLLERARE IL PARADOSSO È POSSIBILE.
Accettare persone opposte, filosofie opposte, alternative opposte è possibile.

Tutte giuste, nessuna giusta.

Certo, si tratta di un’operazione delicata, e il rischio è quello di rimanere in stallo. Se tutte le parti hanno diritto di esistenza, se nessuna parte ha ragione in assoluto, allora com’è possibile operare una scelta?
Perché, ricordiamolo, la scelta di uno esclude l’altro.
E qui vediamo all’opera l’ultimo grande INSEGNAMENTO delle energie incanalate nella simbologia della Bilancia:
NESSUNA SCELTA E NESSUN PERCORSO SONO ASSOLUTAMENTE CORRETTI.

L’UNICA POSSIBILITÀ È ACCETTARE LA VITA E L’ERRORE.
CORRERE IL RISCHIO E… SALTARE!

Perché senza scelta e senza responsabilità, la vita non è altro che una lunga attesa, che si dispiega pigra e indolente nello sterile Nulla…


Buona Vita!
Con l’augurio che sappiate accettare le sfide che la Bilancia ci sta lanciando!

Samantha Fumagalli

Equinozio d’autunno 2021

Domani si festeggia l’equinozio autunnale, un momento importante nei cicli della natura, quando l’estate cede il passo all’autunno. È un momento carico di energia e di magia, che ci invita a festeggiare. A raccogliere i doni della natura e a conservarli per il periodo freddo.

Ma è soprattutto una fase di passaggio importante, un attimo di equilibrio indispensabile per portare calma e pace nei nostri cuori, per cogliere l’essenza delle forze che regolano l’eterno movimento e l’infinito alternarsi tra luce e tenebra.

Domani, il giorno e la notte saranno in perfetto equilibrio. Le ore di luce uguali a quelle di buio.

Prepariamoci a entrare in contatto con questo passaggio.

L’autunno, nel raccogliere i frutti della generosa estate, ci invita a scegliere cosa tenere e cosa eliminare, cosa far sopravvivere e cosa lasciar morire, come fa la natura in questa stagione per preparare il terreno al lungo inverno che precede la nuova vita.
Alcune parti di noi moriranno spontaneamente, altre dovremo decidere di sacrificarle. Analogamente, alcune parti di noi continueranno a vivere naturalmente e altre richiederanno le nostre cure amorevoli.
Non è un caso che l’equinozio d’autunno coincida con l’inizio del segno zodiacale della Bilancia, il cui compito è appunto quello di scegliere.
Per scegliere abbiamo bisogno di intelligenza e sentimento. E nel segno della Bilancia, vediamo che l’intelligenza viene conferita da Saturno (pianeta in esaltazione), e il sentimento conferito da Venere (pianeta in domicilio).
La Ragione permette di valutare i pro e i contro in modo logico e utilitaristico, mentre il Sentimento permette di ascoltare le ragioni del cuore.
L’autunno è il momento di affinare l’arte del discernimento per separare il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il salutare dal nocivo, la cosa morta dalla cosa viva.

Arte basilare, quella del discernimento, specie in quest’epoca tormentata.


Auguri di buone scelte e di un felice equinozio!

Samantha Fumagalli e Flavio Gandini

La logica della guerra

La guerra non la combattono i Re, gli Imperatori o i Capi di Stato.La guerra la combatte il Popolo. Da sempre.

Il popolo, aizzato a vedere un nemico, creato ad arte da chi gestisce il potere politico ed economico.
È il popolo che indossa le divise, il popolo che imbraccia le armi, il popolo che fa fuoco. Ed è il popolo a morire.

VI HANNO ARRUOLATO PER QUESTA GUERRA E NON VE NE SIETE NEANCHE ACCORTI.

Vi hanno messo una divisa, verde, vi hanno dato un tesserino di riconoscimento e vi hanno indicato un nemico. E il nemico, pian piano, si riconosce in questa nuova armata… e si prepara a combattere.Soldati, tenenti, capitani, colonnelli, generali, tutti sui generis, armati e pronti a morire. Per cosa?
Per una guerra di altri.
Per una guerra di pochi, pochissimi, che stanno seduti in poltrona a comandare, e a ridere di voi.

Buona Vita!

Rispettare il corpo e aiutare il sistema immunitario

L’organismo umano è più antico e più sapiente di qualsiasi scienza inventata dagli uomini.

Noi possiamo osservarlo, cercare di conoscerlo e rispettarlo come luogo sacro nel quale abita la nostra anima.

Rispettarlo vuol dire assecondare i suoi ritmi, concedergli un giusto risposo, un po’ di movimento, un salutare rapporto con la natura, una alimentazione sana ed equilibrata. E vuol dire anche non intossicare la nostra anima, e di conseguenza il corpo, con pensieri ed emozioni nocivi.

Il nostro miglior alleato, quindi, è lo stile di vita.

La natura ci offre dei validi aiuti:

PER AIUTARLO NEL PROCESSO DI DEPURAZIONE: tramite alimenti leggeri da digerire e che non stimolano il processo infiammatorio (come riso, avena, carote, patate, yogurt, eccetera) e attraverso l’uso di tisane (come betulla, tarassaco, cicoria, carciofo, cardo mariano, eccetera);

PER SUPPORTARE IL SISTEMA IMMUNITARIO: tramite alimenti come lo yogurt (per la flora batterica intestinale), come gli agrumi e gli spinaci crudi (vitamina C), come l’aglio (antibatterico naturale), come la frutta secca (ricca di omega 3, 6, 9), come il tè verde (antiossidante), eccetera.

Il sistema immunitario, inoltre, possiamo aiutarlo anche attraverso tisane, tinture madre e integratori.

Vediamo ne alcuni.

VITAMINA C (utile in molteplici occasioni e specialmente durante la stagione autunno-inverno)

VITAMINA D3 (utile soprattutto in inverno e primavera, quando le riserve naturali tendono a calare)

ECHINACEA (per le sue proprietà immunostimolanti, batteriostatiche, virustatiche, antinfiammatorie)

PROPOLI (per le sue proprietà immunostimolanti, batteriostatiche, virustatiche, epatoprotettive)

ZINCO (necessario per il corretto funzionamento di ormoni, insulina, ormoni sessuali e ormone della crescita)

FERMENTI LATTICI

CARDO MARIANO (sostiene la funzionalità del fegato, ha proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidative)

Ci sono, poi, alcuni prodotti omeopatici come:

OMEOGRIPHI granuli – GUNA (utile per la prevenzione e il trattamento di influenza, raffreddore e tosse)

CITOMIX granuli – GUNA (utile per prevenire e trattare le infezioni virali e batteriche)

Ovviamente questo articolo non vuole sostituirsi a nessun parere medico, ma intende fornire uno spunto per informarsi e vivere in armonia con noi stessi e la natura.

Buona Vita!

Samantha Fumagalli

L’uomo e la gallina

L’avvento degli allevamenti intensivi di polli ha avviato una trasformazione genetica dei capi allevati, che devono oggi rispondere a un’unica esigenza: garantire la massima produzione nel più breve tempo possibile.

Ogni riferimento è puramente casuale.
Forse.

Ma andiamo avanti.
Per gli allevamenti intensivi, sono stati selezionati artificialmente i capi, sono stati somministrati loro antibiotici e ormoni per la crescita, sono stati escogitati sistemi per stimolare le galline a essere produttive giorno e notte, forzando i loro cicli biologici. Gli allevamenti sono diventati verticali, su più piani, come giganteschi palazzi capaci di contenere milioni di capi. Di sperimentazione in sperimentazione, i polli da carne, modificati geneticamente, sono passati da un peso medio di un chilo a quattro chili dopo due mesi di vita. Le galline ovaiole sono passate dalle 100 uova l’anno di media negli anni ’40 alle odierne 300.

Se questi miliardi di volatili si trovassero improvvisamente a razzolare all’aperto, probabilmente ci chiederemmo perché abbiamo trasformato questi animali in una massa di impulsi e carne. E probabilmente avremmo difficoltà a trovare una risposta sensata.

È quello che ipotizza Deb Olin Unferth, l’autrice del romanzo “Capannone n. 8”, nel quale la gallina Bwwaauk ritrova se stessa e fugge dal capannone in cui vive, stipata insieme ad altre 150mila compagne di sventura.
La gallina Bwwaauk è la protagonista di una storia di riscossa, che coinvolge un numero imprecisato di galline in fuga. La storia non finisce bene per gli esseri umani, condannati infine all’estinzione, ma molto meglio per i pennuti d’allevamento, i cui discendenti ritroveranno insieme alla libertà la loro originaria natura selvatica e una sorta di ingegnosa intelligenza aviaria.

Chissà se prima dell’estinzione ci sarà anche un Essere Umano che ritrova se stesso?