Forse la CO2 non è il vero problema…

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Mentre noi dovremmo tornare all’epoca della pietra, senza automobile, senza riscaldamento, centellinando l’acqua e il consumo di energia elettrica, crucciandoci dell’impatto ambientale di ogni nostro respiro e di ogni nostro pasto, e dovremmo accettare di vivere in città-ghetto, i governi continuano a promuovere il digitale e l’intelligenza artificiale.

MA QUANTO INQUINA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

Da una stima approssimativa del 2022 ChatGPT emetteva circa 3.8 TONNELLATE DI CO2E OGNI SINGOLO GIORNO. Oggi, considerato l’utilizzo crescente di ChatGPT in tutto il mondo, il risultato è decisamente superiore.

È stato stimato che il ciclo per l’addestramento di diversi modelli di IA di grandi dimensioni genera circa 550 TONNELLATE DI ANIDRIDE CARBONICA e consuma 1.287 Mwh (Mega Watt all’ora)

Del resto, i set di dati utilizzati per addestrare simili algoritmi stanno diventando sempre più consistenti: nel 2019 GPT-2 aveva 1,5 miliardi di parametri; in seguito GPT-3 aveva 175 miliardi di parametri e l’attuale ChatGPT è salito ulteriormente.

Per dare un’idea delle dimensioni di consumo e di emissioni basti pensare che l’invio di un’email è pari a 4 grammi di CO2, l’invio di un SMS genera 0,014 grammi di CO2, un messaggio Whatsapp, con foto è pari a circa 50 grammi.

E QUANTO CONSUMA L’IA?

Per il ciclo di addestramento di GPT-3 i centri dati statunitensi di Microsoft utilizzavano circa 700.000 litri di acqua dolce e pulita e circa tre volte tanto ne serve per i modelli superiori. Senza contare il fabbisogno idrico per la produzione dei chip per computer e per la generazione di energia, che fanno salire la quantità di acqua consumata di dieci volte, quindi dai 7 ai 21 milioni di litri di acqua.