Il viaggio dell’eroe attraverso 8 archetipi

Pubblichiamo una testimonianza scritta da una partecipante al ciclo di lavoro Il viaggio degli eroi condotto da Morena Pertile.

Il 24 novembre 2019 inizia un nuovo viaggio per me, un viaggio che intraprendo con l’entusiasmo che mi caratterizza ma anche con un po’ di preoccupazione, “lavorare” su se stessi è un atto d’amore, ma allo stesso tempo sai che comporterà anche sofferenza, necessaria per raggiungere una nuova consapevolezza, un nuovo equilibrio.

Inizia la scoperta di otto archetipi, archetipi di cui fino ad ora non ero nemmeno a conoscenza.

Il primo archetipo lo affronto con curiosità e leggerezza, l’Innocente è il bambino, terreno facile per me che lascio sempre spazio alla bambina che è in me. La mia infanzia è stata serena e questo mi ha permesso di mantenere l’entusiasmo e la leggerezza tipiche del fanciullo.

Arriva il momento di affrontare l’Orfano e già so che sarà un passaggio difficile. Il senso di solitudine si acuisce e riaffiora la tristezza nel ricordare che, dagli otto anni a tutta l’adolescenza mi sono sentita pervasa dalla malinconia e dal senso di vuoto attorno a me. Con l’Orfano inizia il cambiamento, ora ne sono consapevole ma in quel periodo ho ceduto alla tristezza e mi sono chiusa in questo momento di dolore. Non capivo, ma sapevo che era solo un passaggio, ho stretto i denti e ho proseguito anche se la tentazione di lasciare è stata forte, ma mai avrei deluso me stessa! Ho riletto un passaggio dell’Orfano e ora comprendo che l’ho proprio vissuto, “la sfida dell’Orfano è assumersi la responsabilità della propria sofferenza e accettare ciò che si è”. Sfida accettata!

Del Guerriero non mi è mai mancata la determinazione e la volontà di affrontare le difficoltà della vita. Questo passaggio non l’ho vissuto serenamente, è stato difficile emotivamente anche perché portava con sé la sofferenza dell’Orfano ancora presente. Sono stati mesi difficili, il lato ombra del Guerriero ogni tanto prevaleva e ne ero consapevole. Rabbia e frustrazione accumulate negli anni si facevano largo tra tristezza e sofferenza. Questi mesi hanno portato i loro frutti, ho capito che un vero Guerriero combatte con intelligenza e saggezza e non con esplosioni di rabbia e questo per me è un traguardo importantissimo.

Ero pronta all’archetipo successivo, l’Amante, ero pronta ad imparare ad amare me stessa. Non è facile amare se stessi e non è facile coltivare l’autostima, l’Orfano tenta di farsi sentire… Dell’archetipo dell’Amante vivo la passione sia fisica che mentale che per la vita, amo godere delle piccole cose, mi nutro del piacere di vivere nuove esperienze, amo il contatto con la Natura. Ho capito che devo imparare ad essere tollerante con me stessa prima che con gli altri, devo amarmi per il mio essere unica anche con i lati del mio carattere meno facili e devo imparare ad essere più generosa con me stessa e proteggere il mio cuore. Dare senza riserve non significa amare profondamente e la troppa disponibilità è stata spesso travisata e ha dato l’opportunità alle persone di approfittare di me. L’Amante ha messo in luce questi aspetti e mi ha aiutato a fare chiarezza in alcune situazioni che non andavano bene per me. L’estate è passata in modo non leggero, anzi! È stata pervasa da un’inquietudine interiore, da una tristezza emotiva che non sapevo spiegare. Rileggendo i vari passaggi di questo viaggio impegnativo mi rendo conto che ogni archetipo riflette molte mie caratteristiche.

Del Cercatore ho la curiosità, sono sempre alla ricerca di migliorare il mio mondo. Ogni viaggio dentro me stessa è irrinunciabile, io non voglio esistere, voglio vivere! “Sento” che dentro di me c’è un progetto di vita e so che sono sulla strada giusta per realizzarlo. Questo percorso mi ha insegnato anche la pazienza, cosa molto difficile per me. In passato sono stata un Cercatore impaziente, per cambiare situazioni che non mi andavano bene lasciavo che fosse l’impazienza a scegliere e finivo col cadere sempre nelle stesse dinamiche. Ora sto imparando a ragionare con lucidità, con pazienza sto seminando e aspetto di raccogliere i frutti di questa mia nuova ME.

E il Saggio piano piano si fa strada… non voglio condizionamenti e ho un preciso obiettivo: realizzare i miei sogni. Sognare per me è bellissimo, sogno ad occhi aperti e anche se non riesco a rendere reali tutti ì miei sogni non smetterò mai di sognare perché mi fa sentire Viva.

E come ha detto bene la mia Maestra Spirituale io sono nata Folle! Del Folle ho tutte le caratteristiche positive, il coraggio di essere me stessa, di andare controcorrente, la spensieratezza e, una caratteristica di cui vado orgogliosa, la voglia di giocare. Contrariamente a ciò che mi aspettavo e cioè che il Folle prendesse ancora più piede in me magari con qualche colpo di testa, ho vissuto questa fase nell’introspezione, nella evoluzione interiore.

Mi sono preparata non essendone conscia all’archetipo dell’Alchimista.

Osservando l’anno che è passato ho finalmente iniziato a vedere i cambiamenti dentro di me e che sono avvenuti anche intorno a me. Persone e situazioni negative si sono allontanate, vuoi per mia scelta, vuoi perché era terminato il loro compito nella mia vita. L’ambiente di lavoro che così tanto pesantemente ha influito per tanti anni su di me è cambiato. È cambiato perché sono cambiata io, ora è sereno pur con tutte le problematiche legate alla situazione attuale di crisi generale, c’è dialogo e condivisione e finalmente CI SONO anche io!

Questo è il preludio al NUOVO, nuova energia mi pervade e sto finalmente andando verso la mia piena realizzazione di una NUOVA VITA.

Grazie Morena!