Non si cambia il passato riscrivendolo

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Non si cambia il passato con tecniche di riscrittura o di auto-convincimento, non si cambia con l’ipnosi o la pnl, non si cambia girando gli occhi come un indemoniato e neanche picchiando la testa contro il muro per un x numero di volte.

In estrema sintesi, il passato non si cambia. Nè quello personale, né quello collettivo.

Il passato si accetta.

Il passato si osserva.

Il passato si comprende.

Il passato si interpreta.

E poi si lascia andare per vivere nel presente.

Molte tecniche possono rivelarsi utili, ma soltanto se si parte da questo presupposto.

Altrimenti, presto o tardi, i fantasmi del passato torneranno più forti che mai per annientare il piccolo uomo che si è illuso, che ha cercato di convincersi che il passato fosse diverso da ciò che è stato.

Per quando spaventosa possa essere stata la bufera che ci ha travolti, per quanto desolanti le macerie che ha lasciato, si può soltanto ricostruire, partendo da lì.

Si può cambiare punto d’osservazione, si possono indagare i misteriosi disegni del fato e del destino personale, si può distillare esperienza, insegnamenti, saggezza.

Questo si può fare, ma non raccontandosi storie. Non ingannandosi.

Samantha Fumagalli