#Paura, #solitudine e #morte: tre ancestrali nemici dell’essere umano che possono essere sfruttati per mantenere la società sotto controllo. Sono passati più di due millenni, le #strategie sono più raffinate, ma il principio “divide et impera” funziona ancora benissimo.
Categoria: Benessere
L’astrologia è “solo” scienza?

Sarebbe ora e sarebbe giusto che l’astrologia si liberasse dalla frustrante aura di insensatezza e ridicolaggine che la avvolge e che, per lo più, le deriva dalla larghissima diffusione di oroscopi da rotocalco e astrologi da varietà, che sono francamente da prendere come un puro passatempo e con allegra ironia.
Il desiderio di riscatto, mi pare di notare, sta però infervorando gli animi di molti studiosi e praticanti, i quali cercano di rivendicare la scientificità dell’astrologia, dileggiando chi rispetta questa disciplina come arte e sapere antico, ancor prima che come scienza, e che ne conferma il valore simbolico, e non soltanto statistico.
Con ciò non nego che l’astrologia sia una scienza, in quanto il suo sistema è congruo con quanto viene definito “scienza”. Riporto dalla Treccani alla voce relativa: “sapere, dottrina, insieme di conoscenze ordinate e coerenti, organizzate logicamente a partire da principi fissati univocamente e ottenute con metodologie rigorose, secondo criteri propri delle diverse epoche storiche”.
E l’astrologia risponde a tutto questo. Ma l’astrologia è molto di più, perché l’astrologo, grazie al sistema di simboli, può accedere a percezioni del reale che altrimenti resterebbero al di fuori del suo sapere cosciente. Il linguaggio astrologico può aiutare a compensare alcune mancanze dell’organizzazione cosciente della mente e spingere la conoscenza verso livelli più alti, che si avvalgono dell’intuito e del sapere metafisico.
Cercare di ridare lustro all’astrologia, rivendicandone soltanto la scientificità e la validità statistica, equivale a sminuirla, togliendole quel valore aggiuntivo che le è proprio.Parlare soltanto di “metodo scientifico”, di “casistica”, di “ripetibilità”, di “statistica”, di “rigore”, è riduttivo.
È tutto vero, per carità, senza i fattori appena elencati, l’astrologia rischierebbe di finire preda di interpretazioni aleatorie, confermando le accuse dei suoi detrattori.
Tuttavia, rivendicare per l’astrologia un approccio meccanicistico e materialistico nel tentativo di farla accettare, significa svenderla al ricatto scientista, lo stesso che ha svilito l’ars medica, facendola passare dalla scienza che studia l’uomo nel suo insieme e persegue il suo benessere (“lo scopo dell’arte medica è la salute, il fine è ottenerla”) alla “scienza che studia le malattie” e che oggi si vede sempre più suddivisa, parzializzata e specializzata, perdendo così di vista “l’universo uomo”.
Samantha
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Dermoriflessologia: perché la pelle?

– Perché la pelle è il vestito più prezioso
La pelle è il primo e miglior vestito che ci è stato donato dalla natura, è l’unico che non abbiamo mai bisogno di cambiare, perché cresce con noi, si adatta alle nostre forme e dimensioni, non è mai troppo corto o lungo, troppo largo o stretto. Partecipa a ogni istante della nostra esistenza, si emoziona con noi, ride e piange insieme a noi. Riveste il corpo dalla testa ai piedi, protegge ciò che sta all’interno, è un termoregolatore eccezionale, è dotato di un valido sistema immunitario, permette all’organismo di eliminare le sostanze di scarto, svolge attività metaboliche e riceve innumerevoli stimoli dall’esterno. Anche se talvolta viene data per scontata, la pelle è fondamentale per il nostro sistema di sopravvivenza!
– Perché la pelle è l’organo più grande del corpo umano
La pelle è il più grande organo del corpo umano, rappresenta circa il 16% del peso corporeo e nell’adulto ha una superficie compresa tra 1,5 e 2 metri quadrati. Il suo spessore varia da 0,5 millimetri alle palpebre, la zona dov’è più sottile, a 3-6 millimetri nelle regioni palmo- plantari, dove è presente uno strato accessorio di rinforzo che si ispessisce se sollecitato da lavori manuali o dal camminare a piedi scalzi.
– Perché la pelle si rinnova continuamente
La pelle si divide in tre strati: epidermide, derma e ipoderma. Lo strato epidermico, il più superficiale, si rinnova completamente ogni 4 settimane. A questo apparato appartengono anche le strutture cornee, come peli, capelli e unghie, e i milioni di ghiandole sudoripare e sebacee.
– Perché la pelle “sente”
La pelle è riccamente vascolarizzata da vasi sanguigni e linfatici ed è abbondantemente innervata. Sono presenti recettori tattili, pressori e terminazioni nervose libere. Queste ultime vengono utilizzate anche come sensori del dolore e per la percezione del caldo e del freddo.
– Perché la pelle e il sistema nervoso sono gemelli dalla nascita
Coscienza, percezione e memoria sono funzioni superiori dell’essere umano che da sempre affascinano gli studiosi e i ricercatori di tutto il mondo. Che parta da un approccio medico-scientifico o psicologico o spirituale, nessuno è esente da questo irresistibile richiamo. Un fattore, però, è chiaro a tutti, al di là di qualsiasi concezione ideologica o religiosa, ovvero che l’espressione della personalità, dei pensieri, delle speranze, dei desideri, delle emozioni, è funzione del sistema nervoso.
Che il corpo sia visto come tempio dell’anima, plasmato da un’energia intelligente, o come una macchina straordinaria, scaturita dall’evoluzione, tutti possiamo concordare sul fatto che sia fornito di un hardware eccezionale, rappresentato dal sistema nervoso e dal cervello. Attraverso questo hardware sperimentiamo la nostra individualità e interagiamo con il mondo circostante.
Il sistema nervoso è la sede fisica dell’assunzione, elaborazione e trasmissione delle informazioni ed è il sistema di regolazione delle funzioni corporee. Esso controlla tutte le funzioni rapide che riguardano distretti corporei ben delimitati e che si sviluppano come reazioni agli influssi ambientali. Le reazioni del sistema nervoso possono essere apprese e modificate grazie all’esperienza.
Similmente a un prodigioso computer, il sistema nervoso possiede sensori (organi di senso), numerose porte d’accesso (afferenze) e porte d’uscita (efferenze), e una serie di piccoli computer secondari (segmenti midollari) collegati al calcolatore centrale (encefalo). Ma il parallelo è imperfetto, perché le funzioni superiori, quali coscienza, personalità e volontà, si sottraggono a tale modello: nessun computer sarà mai in grado di creare attività così sofisticate.
A questo punto, la domanda: che cosa c’entra il sistema nervoso con la pelle?
La risposta è semplice: perché la pelle e il sistema nervoso, nell’embrione, originano entrambi dall’ectoderma, ovvero da cellule madri identiche.
Pelle e cervello sono dunque strettamente collegati e da ciò è facile dedurre l’enorme importanza che la pelle e il tatto rivestono non soltanto per la nostra componente biologica, ma anche per quella psicologica ed emotiva.
Il senso associato alla pelle, il tatto, è il primo a manifestarsi fin dalle fasi più precoci dello sviluppo prenatale. Inoltre, avendo il medesimo substrato biologico, la pelle e il sistema nervoso mantengono profondi rapporti di interconnessione anche dopo la nascita. È proprio attraverso le stimolazioni tattili che i bambini acquisiscono la percezione della propria identità corporea, base per la costituzione di una personalità autonoma e per un sano sviluppo fisico, emotivo e comportamentale.
La pelle manda continuamente messaggi alla corteccia cerebrale e questa massa di informazioni gioca un ruolo fondamentale nel concetto che abbiamo di noi stessi e nella capacità di essere ciò che siamo. La pelle, dunque, rappresenta una barriera tra il corpo e il mondo esterno e allo stesso tempo è un mezzo di comunicazione tra essi.
ECCO PERCHÉ LA DERMORIFLESSOLOGIA USA LA PELLE!
Buon Anno Nuovo

Un felicissimo 2025 a tutti!
2025, la grande svolta!
HISTORIA MAGISTRA VITAE
Quando i nodi vengono al pettine
Antica saggezza pagana

Se si comprende correttamente l’antica cultura pagana, si vede dappertutto che contiene grandi e sublimi saggezze, che scandagliano a fondo la natura delle cose […] questa antica saggezza pagana era qualcosa che dava veramente all’uomo la sensazione di essere pienamente inserito nel cosmo. L’uomo che si trovava allora sulla Terra non si sentiva composto soltanto dalle sostanze e dalle forze che esistono al di fuori di lui nella vita terrena, nel regno minerale, in quello animale e vegetale. L’uomo sentiva agire dentro di sé anche le forze che orbitavano nelle stelle, nei soli, ecc. L’uomo si sentiva membro dell’intero universo, non sentiva solo in astratto di essere un’immagine del cosmo, ma dalle sue scuole misteriche riceveva le indicazioni su come doveva procedere nell’agire, nel suo modo di comportarsi, in armonia con il corso delle stelle. L’antica saggezza degli astri non era affatto quell’astrologia di puro calcolo di cui si vantano gli uomini d’oggi, ma era invece qualcosa che i capi degli antichi misteri pagani concepivano in modo che da questi misteri potessero emanare veri impulsi per l’agire, per il comportamento del singolo individuo.
Rudolf Steiner, dalla conferenza a Dornach, 1 novembre 1919