Sole e Plutone entrano in Acquario

Plutone entra trionfalmente in Acquario accompagnato dal Sole.

In congiunzione strettissima, questi due pianeti parlano di crisi già da soli, luce e tenebra si incontrano, mettendo a confronto la coscienza e gli impulsi primitivi con una spinta fortissima a produrre effetti pratici, costi quel che costi, con coraggio e sfida al pericolo. Nel segno dell’Acquario, tutto ciò si pone all’interno della modernità, della tecnologia e del futuro e può esprimersi sia come iper-tecnologia, perdita di valori spirituali, sostituzione dell’uomo a Dio, alienazione e scientismo, sia come iper-civiltà dove gli aspetti umani e culturali prevalgono, sia in forma individuale che collettiva, e fanno buon uso della tecnica in un’ottica evolutiva per l’umanità.

Plutone porta la distruzione e la rinascita e il Sole guida queste forze. Sole che rappresenta, sì, le élite e gli Stati, ma anche gli eroi. Vediamo quindi due tendenze: l’una rivolta all’accentramento del potere a danno dei popoli e l’altra di affermazione dell’individualità dei popoli per rivendicare il proprio diritto a vivere e a vivere bene.

Mentre le élite cercando di appropriarsi di beni materiali, quali fonti energetiche e ricchezze del sottosuolo (Plutone) e della terra, dell’oro e della finanza (Giove in Toro); sorgono rivolte da parte degli imprenditori operanti nella realtà concreta (per esempio gli agricoltori) per affermare i propri diritti.

Il grande trigono tra la congiunzione Venere-Marte in Capricorno, la Luna Nera in Vergine e Giove in Toro pone in grande risalto gli aspetti concreti della realtà nella triplice valenza di possedere, conservare e tradurre in potere.

È il momento di dichiarare la propria volontà e far valere le proprie ragioni, meglio se nel rispetto degli altri e con reciproco vantaggio, visto che il reciproco vantaggio è l’ottava superiore dell’opportunismo simboleggiato dall’Acquario.

Dermoriflessologia per cavalcare la crisis

Si parla tanto di crisi. Crisi economica, crisi politica, crisi dei valori, crisi del lavoro, crisi sociale, crisi nell’istruzione, crisi nella ricerca scientifica, crisi dell’Europa, crisi delle nazioni, crisi delle industrie e chi più ne ha più ne metta.
Ma crisi deriva dal greco “crisis” e significa “scelta, decisione”. Indica un momento che separa una maniera di essere da un’altra. E allora ben venga la “crisis”, che ci spinge a scegliere, a cambiare, a evolvere.
E lasciamoci consigliare dalle parole di un uomo geniale che ha vissuto anni di grande crisi, Albert Einstein:
«La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla».
tratto da Il mondo come io lo vedo (1931)