Se avete piacere, venite a curiosare… siete i benvenuti!
intanto vi lascio il primo video, dove parlo di
ASTRI E NUOVA ERA – DAL PASSATO AI GIORNI NOSTRI
Un viaggio per comprendere meglio i tempi contemporanei. Un viaggio nelle Ere astrologiche, a partire da quella del Leone per finire con quella dell’Acquario, passando per le Ere del Cancro, dei Gemelli, del Toro, dell’Ariete fino a quella che stiamo salutando, ossia l’Era dei Pesci. La processione degli equinozi determina un passaggio epocale che influenzerà l’umanità per oltre duemila anni. Vediamo insieme i simboli, la storia, i cambiamenti, le caratteristiche, i miti e molto altro.
Sarebbe ora e sarebbe giusto che l’astrologia si liberasse dalla frustrante aura di insensatezza e ridicolaggine che la avvolge e che, per lo più, le deriva dalla larghissima diffusione di oroscopi da rotocalco e astrologi da varietà, che sono francamente da prendere come un puro passatempo e con allegra ironia. Il desiderio di riscatto, mi pare di notare, sta però infervorando gli animi di molti studiosi e praticanti, i quali cercano di rivendicare la scientificità dell’astrologia, dileggiando chi rispetta questa disciplina come arte e sapere antico, ancor prima che come scienza, e che ne conferma il valore simbolico, e non soltanto statistico. Con ciò non nego che l’astrologia sia una scienza, in quanto il suo sistema è congruo con quanto viene definito “scienza”. Riporto dalla Treccani alla voce relativa: “sapere, dottrina, insieme di conoscenze ordinate e coerenti, organizzate logicamente a partire da principi fissati univocamente e ottenute con metodologie rigorose, secondo criteri propri delle diverse epoche storiche”. E l’astrologia risponde a tutto questo. Ma l’astrologia è molto di più, perché l’astrologo, grazie al sistema di simboli, può accedere a percezioni del reale che altrimenti resterebbero al di fuori del suo sapere cosciente. Il linguaggio astrologico può aiutare a compensare alcune mancanze dell’organizzazione cosciente della mente e spingere la conoscenza verso livelli più alti, che si avvalgono dell’intuito e del sapere metafisico. Cercare di ridare lustro all’astrologia, rivendicandone soltanto la scientificità e la validità statistica, equivale a sminuirla, togliendole quel valore aggiuntivo che le è proprio.Parlare soltanto di “metodo scientifico”, di “casistica”, di “ripetibilità”, di “statistica”, di “rigore”, è riduttivo. È tutto vero, per carità, senza i fattori appena elencati, l’astrologia rischierebbe di finire preda di interpretazioni aleatorie, confermando le accuse dei suoi detrattori. Tuttavia, rivendicare per l’astrologia un approccio meccanicistico e materialistico nel tentativo di farla accettare, significa svenderla al ricatto scientista, lo stesso che ha svilito l’ars medica, facendola passare dalla scienza che studia l’uomo nel suo insieme e persegue il suo benessere (“lo scopo dell’arte medica è la salute, il fine è ottenerla”) alla “scienza che studia le malattie” e che oggi si vede sempre più suddivisa, parzializzata e specializzata, perdendo così di vista “l’universo uomo”.
La pelle è il primo e miglior vestito
che ci è stato donato dalla natura, è l’unico che non abbiamo
mai bisogno di cambiare, perché cresce con noi, si adatta alle
nostre forme e dimensioni, non è mai troppo corto o lungo, troppo
largo o stretto. Partecipa a ogni istante della nostra esistenza, si
emoziona con noi, ride e piange insieme a noi. Riveste il corpo dalla
testa ai piedi, protegge ciò che sta all’interno, è un
termoregolatore eccezionale, è dotato di un valido sistema
immunitario, permette all’organismo di eliminare le sostanze di
scarto, svolge attività metaboliche e riceve innumerevoli stimoli
dall’esterno. Anche se talvolta viene data per scontata, la pelle
è fondamentale per il nostro sistema di sopravvivenza!
– Perché la pelle è l’organo più
grande del corpo umano
La pelle è il più grande organo del
corpo umano, rappresenta circa il 16% del peso corporeo e nell’adulto
ha una superficie compresa tra 1,5 e 2 metri quadrati. Il suo
spessore varia da 0,5 millimetri alle palpebre, la zona dov’è
più sottile, a 3-6 millimetri nelle regioni palmo- plantari, dove
è presente uno strato accessorio di rinforzo che si ispessisce se
sollecitato da lavori manuali o dal camminare a piedi scalzi.
– Perché la pelle si rinnova
continuamente
La pelle si divide in tre strati:
epidermide, derma e ipoderma. Lo strato epidermico, il più
superficiale, si rinnova completamente ogni 4 settimane. A questo
apparato appartengono anche le strutture cornee, come peli, capelli e
unghie, e i milioni di ghiandole sudoripare e sebacee.
– Perché la pelle “sente”
La pelle è riccamente vascolarizzata
da vasi sanguigni e linfatici ed è abbondantemente innervata. Sono
presenti recettori tattili, pressori e terminazioni nervose libere.
Queste ultime vengono utilizzate anche come sensori del dolore e per
la percezione del caldo e del freddo.
– Perché la pelle e il sistema nervoso
sono gemelli dalla nascita
Coscienza, percezione e memoria sono
funzioni superiori dell’essere umano che da sempre affascinano gli
studiosi e i ricercatori di tutto il mondo. Che parta da un approccio
medico-scientifico o psicologico o spirituale, nessuno è esente da
questo irresistibile richiamo. Un fattore, però, è chiaro a
tutti, al di là di qualsiasi concezione ideologica o religiosa,
ovvero che l’espressione della personalità, dei pensieri, delle
speranze, dei desideri, delle emozioni, è funzione del sistema
nervoso.
Che il corpo sia visto come tempio
dell’anima, plasmato da un’energia intelligente, o come una
macchina straordinaria, scaturita dall’evoluzione, tutti possiamo
concordare sul fatto che sia fornito di un hardware eccezionale,
rappresentato dal sistema nervoso e dal cervello. Attraverso questo
hardware sperimentiamo la nostra individualità e interagiamo con il
mondo circostante.
Il sistema nervoso è la sede fisica
dell’assunzione, elaborazione e trasmissione delle informazioni ed
è il sistema di regolazione delle funzioni corporee. Esso controlla
tutte le funzioni rapide che riguardano distretti corporei ben
delimitati e che si sviluppano come reazioni agli influssi
ambientali. Le reazioni del sistema nervoso possono essere apprese e
modificate grazie all’esperienza.
Similmente a un prodigioso computer, il
sistema nervoso possiede sensori (organi di senso), numerose porte
d’accesso (afferenze) e porte d’uscita (efferenze), e una serie
di piccoli computer secondari (segmenti midollari) collegati al
calcolatore centrale (encefalo). Ma il parallelo è imperfetto,
perché le funzioni superiori, quali coscienza, personalità e
volontà, si sottraggono a tale modello: nessun computer sarà mai
in grado di creare attività così sofisticate.
A questo punto, la domanda: che cosa
c’entra il sistema nervoso con la pelle?
La risposta è semplice: perché la
pelle e il sistema nervoso, nell’embrione, originano entrambi
dall’ectoderma, ovvero da cellule madri identiche.
Pelle e cervello sono dunque
strettamente collegati e da ciò è facile dedurre l’enorme
importanza che la pelle e il tatto rivestono non soltanto per la
nostra componente biologica, ma anche per quella psicologica ed
emotiva.
Il senso associato alla pelle, il
tatto, è il primo a manifestarsi fin dalle fasi più precoci dello
sviluppo prenatale. Inoltre, avendo il medesimo substrato biologico,
la pelle e il sistema nervoso mantengono profondi rapporti di
interconnessione anche dopo la nascita. È proprio attraverso le
stimolazioni tattili che i bambini acquisiscono la percezione della
propria identità corporea, base per la costituzione di una
personalità autonoma e per un sano sviluppo fisico, emotivo e
comportamentale.
La pelle manda continuamente messaggi
alla corteccia cerebrale e questa massa di informazioni gioca un
ruolo fondamentale nel concetto che abbiamo di noi stessi e nella
capacità di essere ciò che siamo. La pelle, dunque, rappresenta
una barriera tra il corpo e il mondo esterno e allo stesso tempo è
un mezzo di comunicazione tra essi.
Se si comprende correttamente l’antica cultura pagana, si vede dappertutto che contiene grandi e sublimi saggezze, che scandagliano a fondo la natura delle cose […] questa antica saggezza pagana era qualcosa che dava veramente all’uomo la sensazione di essere pienamente inserito nel cosmo. L’uomo che si trovava allora sulla Terra non si sentiva composto soltanto dalle sostanze e dalle forze che esistono al di fuori di lui nella vita terrena, nel regno minerale, in quello animale e vegetale. L’uomo sentiva agire dentro di sé anche le forze che orbitavano nelle stelle, nei soli, ecc. L’uomo si sentiva membro dell’intero universo, non sentiva solo in astratto di essere un’immagine del cosmo, ma dalle sue scuole misteriche riceveva le indicazioni su come doveva procedere nell’agire, nel suo modo di comportarsi, in armonia con il corso delle stelle. L’antica saggezza degli astri non era affatto quell’astrologia di puro calcolo di cui si vantano gli uomini d’oggi, ma era invece qualcosa che i capi degli antichi misteri pagani concepivano in modo che da questi misteri potessero emanare veri impulsi per l’agire, per il comportamento del singolo individuo.
Rudolf Steiner, dalla conferenza a Dornach, 1 novembre 1919
Continua l’interpretazione dei vostri sogni insieme a Flavio Gandini, Patrizia Ravazzolo e Gianluca Dell’Oro.
In questa occasione ci confrontiamo con le ferite del passato che chiedono di essere sanate per poter vivere liberamente il presente, vediamo come i sogni ci possono rappresentare i cosiddetti “nodi che vengono al pettine” e interpretiamo i messaggi conflittuali tra la personalità e l’anima.