Il tempo è giunto per celebrare la notte più lunga dell’anno, con la consapevolezza dell’infinito potenziale racchiuso nelle tenebre, e partecipare al crescere della luce, per coltivare e portare in essere i semi migliori.
E la situazione mondiale sotto l’influsso degli astri
di Samantha Fumagalli
Il Solstizio invernale si apre con una “casalinga” Luna in Cancro, che rende la giornata particolarmente favorevole ai piaceri semplici e conviviali dell’amicizia.
Lo sarebbe anche per ciò che l’armonia
familiare, se questa non fosse inquinata dall’opposizione a Plutone,
che crea un ostacolo, talvolta insormontabile, nei rapporti con i
propri cari (e in questo periodo storico non si fa fatica a intuire
quali possano essere questi ostacoli) oltre ad amplificare la paura
della morte.
Vi è, inoltre, una doppia opposizione
di Mercurio e Venere alla Luna, che rende vulnerabili agli inganni, a
causa di una generale confusione emotiva e di sentimenti, che si
somma alla tendenza a spettegolare e a essere poco sinceri.
In linea di massima, quindi, direi che
è consigliabile trascorrere questa festività con gli amici più
sinceri, i cui rapporti si fondano su interessi e opinioni affini
(Mercurio trigono a Urano).
Anche perché questi rapporti possono
consolidarsi e diventare un valido punto di riferimento anche per il
futuro (Venere congiunta a Plutone).
Il Sole crea un armonioso sestile con
Giove che lascia cadere sul mondo una pioggerella gentile di serenità
e ottimismo, ma il contemporaneo quadrato a Nettuno tende a far
diventare le persone troppo inclini a sacrificarsi per il prossimo,
rendendole facile bersaglio di chi le vuole ingannare o usare per
scopi ben poco nobili.
Teniamo presente, poi, che questa
giornata inaugura la stagione invernale e, dal punto di vista
karmico, lo fa attraverso l’orientamento dei Nodi lunari: il Nodo
Nord in Gemelli e il Nodo Sud in Sagittario. Configurazione che ci
invita a tradurre nella pratica le teorie, in modo che non restino
soltanto idee campate in aria. E per farlo, ci dice che è necessario
mettere in circolazione le intenzioni rivolte a un elevato fine
spirituale.
I pregiudizi e le credenze ostinate,
così come i ristretti confini dell’ego, vanno superati per trovare
un modo di comunicare efficace al progresso comune.
Anche perché, il periodo storico e
sociale continua a presentarsi complicato, con Giove e Saturno ancora
in Acquario a sollevare la questione di come dovrebbe essere questo
mondo. Il problema è che questi due pianeti pongono nelle mani delle
élite un grande potere che si riversa sull’opinione pubblica al fine
di ottenere consensi, perché l’intento è quello di imporre un
ordine che sia accettato dalle persone. Una democrazia fittizia, per
intenderci, perché chi governa crede di sapere cosa è bene per
tutti.
Il tentativo in atto è, quindi, quello
di perpetrare un modello di “nuovo mondo”, affinché tutta
l’umanità condivida l’ideologia di chi comanda. Ma il rischio del
sogno acquariano è quello di trasformarsi nell’incubo orwelliano.
Specie se consideriamo la concomitante quadratura di Saturno a Urano,
che rappresenta l’imposizione di un ordine di cose che cozza contro
la libertà individuale.
Nel contempo, Giove e Saturno fanno
nascere in una ristretta parte della popolazione il desiderio di vera
libertà, portandola a scontrarsi con l’ordine prestabilito. Per
farlo, suggeriscono i pianeti, occorre sapere far tesoro del passato
e liberarsi dai vincoli e dalle limitazioni, anche e soprattutto sul
piano personale, altrimenti ogni conquista sarà incerta se non
addirittura impossibile o vana.
In questo contesto più ridotto,
l’opposizione Urano-Saturno invita a mettere in atto un comportamento
imprevedibile.
Persiste l’influsso di Urano in Toro,
di cui ho già parlato dettagliatamente mesi fa, che porta grandi
scombussolamenti nella vita pacifica e abitudinaria delle maggioranze
(con conseguenti sentimenti di paura e sottomissione), mentre a una
minoranza instilla il germe della ribellione e della creatività per
far fronte alle pressioni imposte dall’alto e per costruire qualcosa
di nuovo.
Nettuno in Pesci, sebbene si trovi nel
suo ambiente naturale e quindi amplifichi la fede naturale e la
benevolenza, nasconde l’insidia di un idealismo che può sfociare nel
fanatismo, specialmente quando perde la sua purezza di “generico
desiderio di bene per tutti” e finisce per cedere alla tentazione
di servire uno scopo specifico e pratico. In tal caso, infatti,
l’ideologia viene usata per costringere e la fede (e il senso di
colpa) per ricattare.
I progetti che corrono per il mondo in
questo periodo storico sono davvero molto ambiziosi e lo sono su
entrambi i fronti, sia su quello del potere costituito, sia su quello
delle minoranze che vi si oppongono. Plutone in Capricorno ci ricorda
che si tratta di un’evoluzione importante, ma che non sarà facile da
nessuna delle due parti, se si vogliono davvero vedere i risultati.
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Seminario di Alchimia esperienziale
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L’oscurità è il grembo in cui nasce la vita, il luogo di germinazione di tutte le possibilità, il principio. E così è anche la lunga notte del Solstizio d’inverno: il momento più buio dell’anno, ma anche l’inizio del nuovo ciclo solare, quando il Sol Invictus comincerà la sua risalita nel cielo e le giornate torneranno ad allungarsi.
Il Solstizio invernale è un momento di intimo raccoglimento, di forza allo stato embrionale, di pura potenza, un momento che ci esorta a prenderci cura dei semi della rinascita. In queste due giornate mediteremo per prepararci a questo importante passaggio. Lasceremo alle spalle ciò che ha fatto il suo corso, raccogliendo i frutti dell’esperienza e accenderemo la luce per accogliere un nuovo ciclo d’amore, prosperità e gioia.
Oltre a una parte teorica, la Quinta Via è strutturata su meditazioni guidate, per:
✔ entrare in sintonia con il corpo fisico, l’energia vitale, l’anima e lo spirito;
✔ liberare il proprio Sé da
condizionamenti e abitudini limitanti;
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proprio potenziale;
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Spirituale;
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della propria vita!
Avremo, inoltre, momenti di
condivisione e arricchimento.
Sabato e domenica 4 e 5 dicembre 2021 ci addentreremo insieme nel Regno dell’Inverno, la stagione in cui tutto sembra immobile, mentre il potenziale si sta preparando a esplodere in nuova vita.
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Il Solstizio d’Inverno è iniziato con un aspetto planetario degno di nota, che desta esaltanti aspettative. Non vorrei raffreddare gli entusiasmi, ma occorre precisare alcuni aspetti basilari.
Primo fra tutti, gli eventi celesti
indicano le forze in gioco, ma sta a noi giocare, quindi non
aspettiamoci la salvezza che piove dall’alto e l’approdo in un ideale
paradiso terrestre, ma rendiamoci consapevoli dello scenario globale
e operiamo nell’individuale per usare al meglio le funzioni
planetarie e le energie in movimento.
Secondariamente, l’attuale quadro
astrale prospetta situazioni complesse e contraddittorie, quindi
alcune auspicabili e altre un po’ meno, che si propagheranno per
diversi anni, quindi sarebbe opportuno iniziare a costruire un
cambiamento progressivo e soprattutto volontario, piuttosto che
illudersi di assistere all’illuminazione globale delle coscienze.
Ciò premesso, passo a raccontare brevemente il significato della congiunzione Giove-Saturno in Acquario.
La Grande Congiunzione si verifica all’incirca ogni vent’anni, dando avvio a un grande trigono celeste in evoluzione nel tempo. Nel 2040, infatti, Giove e Saturno si congiungeranno di nuovo in Bilancia, nel 2060 in Gemelli, in Acquario nel 2080 e ancora in Bilancia nel 2100. A questo proposito, è interessante sottolineare che, dopo una serie di congiunzioni in segni di Terra (con l’eccezione del 1980-81 in Bilancia), da quest’anno si apre una lunga serie di Grandi Congiunzioni in segni d’Aria. È pur vero che l’attuale incontro celeste tra i due grandi pianeti dell’astrologia tradizionale è avvenuto prima in Capricorno, quasi a voler raccogliere l’eredità del precedente transito (avvenuto nel 1961) prima di fare il trionfale ingresso in Acquario.
A scopo di cronaca, ricordo le
precedenti Grandi Congiunzioni avvenute: nel 1901 in Capricorno, in
Vergine e parzialmente in Bilancia nel 1920, in Toro nel 1940, in
Capricorno nel 1961, in Bilancia nel 1980-81 e in Toro nel 2000.
Ho riportato i punti di riferimenti
delle congiunzioni passate, perché può aiutare a farsi un’idea
della loro importanza storica a livello mondiale. E sempre in
quest’ottica, voglio ricordare che una simile congiunzione avvenne
anche nel Medioevo, durante la grande peste. Il 20 marzo del 1345,
infatti, Saturno, Giove e Marte si incontrarono in Acquario, portando
morte, devastazione e spopolamento attraverso la peste nera
(curiosamente arrivata dalla Cina).
E ora vediamo le forze in gioco in
questo periodo storico.
La congiunzione di questi due Pianeti è
una congiunzione potente, che estende il suo influsso in maniera
vasta e abbastanza persistente.
Jung, osservandola da una prospettiva alchemica, la vedeva come l’unione degli opposti e quindi capace di offrire l’opportunità di integrare il “male” piuttosto che reprimerlo.
Questa visione è sicuramente calzante,
ma non esaustiva, almeno in base al mio parere personale, perché
Giove e Saturno non hanno soltanto valenze in antitesi e, se uniscono
le loro forse sul piano materiale, possono generare una smania di
potere difficile da stemperare. Questa congiunzione, infatti, tende a
suggerire il concetto che la durata e la sicurezza della vita sono
garantite dalle cose materiali e dal possesso. Il godimento immediato
di Giove viene ristretto a vantaggio della tendenza parsimoniosa di
Saturno e, insieme, i due invitano all’accumulo.
In un periodo di ristrettezza economica, iniziato già da due anni con l’ingresso di Saturno in Capricorno, la propensione al risparmio viene rafforzata e può addirittura sfociare in una smania di divorare tutto sul piano materiale e anche su quello morale. Anche perché la visione ascetica di Saturno si permea del materialismo di Giove, portando la maggioranza delle persone a percepire fortemente il senso di penuria e a sviluppare, di conseguenza, un maggiore attaccamento ai beni materiali.
Questo vale su scala generale, ma sotto
un profilo personale alcuni possono tradurre questi impulsi verso una
gestione oculata delle risorse materiali, volta a spostare
l’importanza verso la purezza dello spirito.
Come già accennato, l’unione di questi
due corpi celesti parla anche di una forte pressione, esercitato dai
poteri ufficiali, a discapito delle masse. Di contro, però,
corrobora nei singoli la forza di volontà e la determinazione a
fronteggiare le avversità e a voler decidere autonomamente, sfidando
il potere riconosciuto.
In questo scenario l’ottimismo è un
po’ spento, non tanto da una visione pessimistica della vita, quanto
da una visione realistica. E qui si apre uno dei fattori più
interessanti, e forse anche positivi, di questo sodalizio celeste: il
delinearsi della consapevolezza che bisogna costruire attivamente la
propria fortuna piuttosto che aspettare improbabili aiuti
dall’esterno o dal fato.
La Grande Congiunzione è in Acquario, segno corrosivo della solarità. Qui vediamo in atto due tendenze: una è il crollo della vitalità, della giocosità, del senso di immortalità e di sicurezza in sé, ben rappresentati nella paura della morte e nell’incertezza dilaganti durante l’epidemia; l’altra è il crollo della convinzione da parte degli uomini di poter dominare il pianeta e gli eventi esterni.
È ancora il segno dell’Acquario a
suggerire la nascita di nuove idee, di un mutamento teso a sovvertire
l’ordine esistente in un’ottica evolutiva. Ma occorre prudenza
nell’interpretare troppo entusiasticamente il concetto di evoluzione,
perché qui si tratta proprio di smantellare i riferimenti storici e
familiari per inventare un futuro nuovo. Gli ascendenti perdono
importanza, e non per una carica di aggressività e riscatto, come
nelle generazioni passate, ma per un reale senso di indifferenza.
Questo apre due scenari possibili.
Da un lato, un’autentica liberazione
dalle catene del passato, che può sfociare, spiritualmente,
nell’abbandono di vincoli, abitudini pesanti e vecchi schemi.
Dall’altro, una più banale
insofferenza verso i legami, lo sprezzo degli avi, delle tradizioni,
degli insegnamenti del passato, per proiettarsi nel nuovo,
nell’iper-tecnologico, nell’ingegneria genetica (che si contrappone
all’ereditarietà generica).
Con ogni probabilità, le due opzioni
si verificano entrambe, a seconda del singolo individuo, e la
corrente dominante dipende dalla maggioranza.
Quasi certo, con questa configurazione
planetaria, assistere, su scala globale, a un duro colpo alla
genetica in senso lato. Inoltre, a fronte di un inevitabile calo
delle nascite in senso tradizionale, si assiste a una forma di
riproduzione “diversa”.
In questo periodo, gli esponenti del
potere politico ed economico sono propensi agli abusi, alle
restrizioni, all’unidirezionalità, alla menzogna, alla negazione
dell’evidenza, ma hanno dalla loro la capacità di affascinare le
masse per nascondere la loro malafede. Capaci di eludere lo scontro
diretto, fanno emerge una diplomazia che mira a ottenere ciò che
vuole senza dare spiegazioni; una diplomazia che nulla a che vedere
con la democrazia, ma piuttosto con la falsità e l’opportunismo.
C’è il forte rischio che le promesse
nate in questo periodo siano altamente inaffidabili.
La simbologia di giustizia è una
vittima illustre di questa posizione, e ciò che era giusto ieri non
sarà più giusto oggi e domani. Mancano principi etici, abbondano
principi di opportunismo e fanatismo.
Sul versante della popolazione, la
maggioranza soffre di disturbi psicosomatici e molti individui
possono sperimentare crisi di identità e incapacità di lottare,
perché non riescono a focalizzare un obbiettivo per cui farlo, non
riuscendo a individuare se stessi.
Altri individui, però, hanno
l’occasione di sfruttare le circostanze per una nuova conquista di
equilibrio e pace interiore, dati da un uso parsimonioso delle
proprie energie. La rinuncia di beni consumistici è volta a favore
di una maggior serenità e valori più elevati, oltre a permettere la
vittoria sulle proprie passioni.
Come sempre, le forze in campo sono
messe a disposizione del singolo che può decidere se tranne il
massimo beneficio o lasciarsi trascinare passivamente dagli eventi.
Facciamo un buon uso della mano di
carte fornita dagli Astri!
L’oscurità è il grembo in cui nasce
la vita, il luogo di germinazione di tutte le possibilità, il
principio. E così è anche la lunga notte del Solstizio d’inverno.
Il momento più buio dell’anno, ma anche l’inizio del nuovo ciclo
solare. Da domani il Sole comincerà la sua risalita nel cielo e le
giornate torneranno ad allungarsi. Questo è un momento di intimo
raccoglimento, di forza allo stato embrionale, di pura potenza, un
momento che ci esorta a prenderci cura dei semi della rinascita.
Oggi salutiamo, lasciandoci alle
spalle, ciò che dell’anno passato ha fatto il suo corso, donandoci i
frutti dell’esperienza, e prepariamoci al nuovo.
Accendiamo in noi la luce della
speranza per prepararci ad accogliere un anno prospero e generoso, e
festeggiamo, danziamo e condividiamo gli amici e la famiglia.